Ex presidente Rai commenta il rap di Fedez nella seconda serata di Sanremo 2023 e spiega perché non vi è stata alcuna censura.
“Voglio assumermi le piene responsabilità di ciò che ho fatto, il testo della canzone non era stato enunciato allo staff della Rai qui presente”, ha detto Fedez a margine della sua performance in collegamento con il Teatro Ariston. Nel rap che poteva scatenare una serie di polemiche, il marito di Chiara Ferragni ha attaccato il ministro Bignami – di cui ha strappato la foto in cui si mostra vestito da Hitler – chi ha giudicato negativamente la presenza di Rosa Chemical, la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, che si è espressa contro l’aborto, e il nemico giurato Codacons.
Ex presidente Rai: le parole su Fedez
Ciò che è stato fatto da Fedez in prima serata, tuttavia, non potrebbe aver causato nulla alla Rai. A parlarne è stato l’ex presidente Zaccaria, che ha sottolineato come le dichiarazioni del rapper si rifacciano all’art.21 della Costituzione tanto decantato da Roberto Benigni nella prima serata di Sanremo 2023.
“Ho capito subito che nell’edizione di quest’anno la Rai era partita con il piede giusto, con due grandi notizie: la presenza storica del Presidente Mattarella a Sanremo e l’esordio con uno straordinario monologo di Benigni sul settantacinquesimo anniversario della Costituzione. Le sue parole sono state musica pura, nessun altro costituzionalista avrebbe potuto fare meglio”, ha commentato Zaccaria.
“[…] Benigni ha citato in modo impeccabile l’art.11 sul ripudio della guerra e l’art.21 sulla libertà di pensiero […]Ieri sera Fedez, invitato al Festival, ha fatto un monologo facendo affermazioni personali e significative richiamandosi all’art.21. La Rai che pure organizza il Festival non poteva né doveva fare alcuna censura, alcun distinguo. La linea l’aveva già data Roberto Benigni il giorno prima”, ha concluso l’ex della Rai.